Chateau d’Avize in Champagne: hotel, spa, winery, chateau

Chateau d’Avize in Champagne: hotel, spa, winery, chateau | Civile Immobiliare (SCI) du Chateau d’Avize | 2011

concept

development

dati progetto

data: 2011
committente: Civile Immobiliare (SCI) du Chateau d’Avize
oggetto:  Chateau d’Avize: Hotel, Spa, Winery, Chateau
location: Avize,Francia
dati dimensionali:
Slp hotel e spa 3,405 sq.m;.
Slp esposizioni temporaneee aree riunioni 600 mq;
Spa sensoriale n° 1;
Ristorante gourmet n° 1;
Galleria d’arte n° 1;
Camere suite n° 30

attività: Progetto preliminare
partners: G. Rustignoli Ingegneria

Chateau D’Avize dovrà essere l’ “avamposto” dell’ eccellenza vinicola, antica gemma recuperata, da cui partirono nei primi del’900 gli impulsi per la fondazione dell’area vinicola Abrau Durso in Russia. Il programma prevede la ristrutturazione industriale della vecchia cantina e degli immobili produttivi annessi per immettere sul mercato un nuovo prodotto vinicolo Champagne di tipo organico. Gli immobili sono localizzati al margine del paese di Avize all’interno della regione dello Champagne, un paesaggio collinare disegnato dalle trame dei vigneti e punteggiato da villaggi e chateaux, patrimonio dell’ Unesco.

Il desiderio della Committenza, secondo produttore russo di vini spumanti, 16 milioni di bottiglie, è da una parte di lavorare sull’affinamento del prodotto vinicolo, e dall’altra la necessità di ristrutturare l’antico Chateau trasformandolo in icona del nuovo corso ed ampliando le attività preesistenti con un piccolo albergo di 5 stelle luxury di 30 camere, la spa ricavata all’ interno delle antiche cantine, il ristorante gourmet ed una galleria d’arte che faccia da veicolo per la comunicazione del nuovo brand e “ponte” culturale tra le due Nazioni. Il nuovo albergo sarà localizzato al di sopra della vecchia cantina che contiene 50.000 bottiglie di champagne, una presenza imbarazzante per la sua mole, sorda quinta che prospetta sulle vigne. L’occasione dell’albergo è quindi quella di annullare questa presenza, integrando la nuova struttura all’interno della trama prospettica dei lunghi filari delle vigne. Non più una quinta, ma un contenitore dove vivere, assaporare, gustare la sensorialità della natura all’interno della stessa.